“Il latte italiano è un’eccellenza assoluta che va tutelata. La capacità degli imprenditori agricoli del nostro territorio, il livello qualitativo raggiunto nelle stalle, i controlli sanitari sulla filiera che garantiscono la piena sicurezza alimentare, i valori nutrizionali unici della materia prima lodigiana e lombarda, ne fanno un prodotto che merita sostegno e valorizzazione". 

Così Claudio Pedrazzini, Deputato di Forza Italia, al termine della visita di oggi all’impresa agricola di Filippo Boffelli, allevatore della Triulza di Codogno, in occasione della Giornata mondiale del latte del 1 giugno.

"Segnali di ripresa in Italia nel settore lattiero-caseario si sono avuti dopo l’obbligo di indicare l’origine in etichetta introdotto nel nostro Paese, ma ancora molto deve essere fatto, soprattutto a livello italiano ed europeo - ha dichiarato Pedrazzini -. Penso al prezzo, che non può essere inferiore ai costi di produzione, soprattutto se consideriamo che le materie prime per l’alimentazione degli animali continuano a rincarare. Ora che c’è un Governo, il nuovo ministro delle Risorse agricole, che da lombardo conosce certamente bene i problemi dei nostri allevatori, vada a Bruxelles a chiedere più tutela per il “Made in Italy”, a sollecitare un sistema di controlli che metta tutti i produttori europei sullo stesso piano e a insistere perché l’Unione riveda i propositi di ulteriori tagli al settore agricolo nella prossima Pac”. 

“E’ positivo che Regione Lombardia si sia già attivata per avviare dei progetti di filiera che valorizzino il latte nei periodi di eccedenza di produzione, lavorando sulla trasformazione, sui nuovi prodotti e sulla loro commercializzazione anche su diversi mercati internazionali – ha aggiunto Claudio Pedrazzini – ma servono urgentemente politiche nazionali di sostegno al comparto. Perché se è vero che il burro ha conosciuto un boom di consumo nel 2017 e che per formaggi italiani abbiamo toccato il record di esportazioni, non possiamo nasconderci che il nostro Paese rimane purtroppo uno dei maggiori importatori di latte straniero. Un controsenso alla luce delle potenzialità e della qualità delle nostre stalle”.