Uno allevava bovini, un altro controllava i lavori di ristrutturazione di una casa, il terzo invece andava a bar a prendere il caffè e a leggere i giornali.
Tutti e tre, però, erano dipendenti del comune di Paderno Dugnano e in quelle ore avrebbero duvuto lavorare.
Ma ora il giudice per le indagini preliminari della procura di Monza ha messo la parola fine alla loro carriera di furbetti del cartellino.
A segnalare che qualcosa non andava erano stati i colleghi dei tre: le indagini, portate avanti dagli agenti della polizia locale di Paderno Dugnano, sono durate sei mesi.
Uno di loro, il 55enne, impiegato negli uffici del comune è stato posto ora agli arresti domiciliari. Era lui che dopo aver timbrato prendeva l'auto comunale e andava in un terreno a pochi chilometri dal municipio, dove aveva un allevamento bovino e di bufale per produrre latticini, con tanto di partita iva.
Per gli altri due il giudice ha disposto l'obbligo di firma: operai 40enni, avrebbero dovuto svolgere lavori di manutenzione sulle strade di Paderno Dugnano, invece facevano tutt'altro.
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