Giornata nella Vallée dei sommelier lodigiani per degustare gli splendidi vini di montagna.
Numerosi soci della delegazione lodigiana della Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) hanno partecipato ad una gita in Val D’Aosta per scoprire il fascino dei profumi e dei gusti di una regione che racchiude tesori di ogni genere. Presente la delegata Ursula Riccardi, l’organizzatrice dell’evento Chiara Roberto, e una ventina di associati.
I sommelier lodigiani hanno dapprima fatto visita a Luciano Zoppo Ronzero, titolare della cantina Pianta Grossa, facendo una breve escursione tra i vigneti terrazzati di Donnas, in bassa valle. I terrazzamenti risalgono al ‘600, e profumano di agricoltura eroica, si inerpicano su una parte della montagna retrostante la cantina, e spiccano alla vista con le loro pergole valdostane. Luciano ha accolto la delegazione lodigiana offrendo due dei suoi vini migliori: 396 del 2015, e Au-Dessu’s del 2014. Due vini realizzati da vitigni Nebbiolo. Il primo affinato in acciaio per otto mesi, con bassa gradazione alcoolica, consigliato per aperitivi, di pronta beva. Il secondo trascorre 24 mesi in botti di rovere austriaco, raggiunge 12,5 gradi, è un vino che sprigionerà la sua forza tra qualche anno. Luciano è un ex managaer Vodafone che qualche anno ha cambiato vita, iniziando a curare i vigneti del nonno della moglie, con risultati sorprendenti.
Il secondo step è stato presso l’agriturismo La Vrille a Verrayes, nella media valle, a 600 metri di altitudine. Qui, dopo aver degustato un pranzo a centimetro zero a cura di Giuliana Neyroz , i sommelier hanno verificato i vini realizzati dal marito Hervè Deguillame con vitigni autoctoni. Ottimo La Vrille, un moscato secco realizzato con Muscat e Petit Grain (piccolo acino) con una gradazione di 13,5°; molto apprezzato il Gamay 2014, realizzato con i frutti di un piccolo vigneto che probabilmente in futuro verrà estirpato. Straordinario il Cornalin, 2014, un vino fatto con un vitigno autoctono,13°, dai profumi intensi e piacevoli, che richiama frutta rossa e fieno, sapori di montagna e fiori. Per concludere un passito fenomenale, che ha raccolto molti premi in manifestazioni enologiche, il Chambave Muscat Flétri doc, del 2013, piacevole al gusto con profumi ed aromi di miele, mandorle e fiori di campo.
La gita in Val D’Aosta sarà replicata prossimamente con una escursione in Trentino, aperta anche a chi non è associato alla Fisar.
( Daniele Acconci )
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