Il Banco non è più Popolare.
Col nuovo anno scatta l'ennesima rivoluzione bancaria che interessa da vicino le ex Popolari di Lodi, Crema e Cremona, fuse con Verona, Novara ed altri istituti di credito nel Banco Popolare.
Si tratta dell'annunciata e ormai definitiva fusione con BPM, la Banca Popolare di Milano, processo che dal 2 gennaio darà vita al Banco BPM.
La fusione, che consentirà di dar vita al terzo istituto di credito di interesse nazionale, comporterà un nuovo taglio nelle maestranze. Gli ultimi accordi sottoscritti con i sindacati di categoria parlano di 2100 esuberi da gestite nel corso del nuovo anno; si tratta dei 1800 già previsti ai quali se ne sono aggiunti altri 300 come 'esodo volontario', ovviamente lautamente remunerato. In compenso, sono previste 400 nuove assunzioni.
In questi ultimi giorni, in Piazza Affari, i due titoli - al pari di tutti gli altri del settore bancario - hanno sofferto ancora, chiudendo in segno negativo. Lunedì, 2 gennaio, a fusione avvenuta - i due titoli bancari scompariranno e verranno sostituiti dall'unico Banco BPM - si vedrà la risposta del mercato.
Per ora, resta formalmente la scomparsa dal nome del nuovo istituto dell'unico elemento che per decenni ne è stato l'anima: la banca non sarà più Popolare.
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