Il maltempo "taglia" il pomodoro lombardo.
Le piogge e la grandine dell'ultimo periodo hanno rallentato le operazioni nei campi dove manca una piantina su tre, mentre quelle già messe a dimora soffocano per la troppa acqua accumulata nei terreni.
Una situazione – in vista della nuova perturbazione annunciata per i prossimi giorni – frutto di questa primavera che rischia di compromettere la produzione finale.
"Quest’anno con i trapianti siamo in ritardo di almeno due settimane – spiega Davide Rocca, tecnico del Consorzio Casalasco del Pomodoro, la prima realtà italiana nella coltivazione, produzione e trasformazione del pomodoro – Le zone più interessate sono quelle tra Cremona e Mantova. Rischiamo una raccolta posticipata”.
A questo si aggiunge un prezzo del pomodoro da industria che non risponde alle esigenze del settore. Dopo una campagna sfavorevole, quest’anno l’accordo raggiunto di 86 euro a tonnellata è stato siglato fuori tempo massimo e senza tenere conto dell’andamento meteo sfavorevole. Il risultato è un prezzo che non valorizza il prodotto e non rafforza la competitività dell’intero settore.
In Lombardia sono 7 mila gli ettari coltivati a pomodoro. Le produzioni principali sono nelle province di Mantova e Cremona che insieme rappresentano quasi l’80% delle superfici dedicate a questa coltivazione.
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