Il livello idrometrico del fiume Po è salito di circa 2 metri in sole ventiquattro ore per effetto delle intense precipitazioni di una primavera che stenta ad arrivare.
E’ quanto emerge dal monitoraggio di questa mattina a Piacenza dal quale si evidenzia come il rapido aumento del livello del principale fiume italiano sia il risultato dell’ondata del maltempo che si è abbattuta con temporali e grandine provocando danni, allagamenti e frane.
La situazione piu’ grave nel pavese per una grandinata epocale che ha danneggiato almeno il 20% delle coltivazioni di orzo, frumento e foraggi come erba medica e loietto, con chicchi grandi come nocciole.
Nell’attuale fase stagionale con le piante in piena fioritura e le primizie in campo, la grandine è l’evento piu’ temuto dagli imprenditori agricoli per la perdita dell’intero raccolto dopo in anno di lavoro.
Se le precipitazioni sono importanti soprattutto al sud dove nei principali invasi c’è bisogno d’acqua per scongiurare la siccità estiva, a preoccupare nelle campagne sono le continue precipitazioni che impediscono l’inizio dei lavori primaverili nei terreni. Al centro nord la pioggia non stop della coda dell’inverno ha fatto saltare le semine del mais e della soia fino alle patate con ritardi che cominciano a farsi consistenti.
Siamo di fronte all’ultima perturbazione in un inizio di anno iniziato con maltempo e gelo che ha distrutto gli ortaggi in campo e provocato perdite consistenti nelle piante da frutto e soprattutto gli ulivi per danni complessivi stimati in oltre 400 milioni di euro.
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