Dai dati emersi nell’analisi congiunturale sull’agricoltura lombarda pubblicata da Unioncamere Lombardia emerge con grande chiarezza da una parte un 2020 che testimonia un’ottimo riscontro dal settore agricolo in termini di efficienza produttiva e dall’altra la difficile situazione che stanno vivendo gli imprenditori agricoli della nostra regione a causa dell’emergenza sanitaria.
In particolare, anche nel secondo semestre del 2020 il settore agroalimentare lombardo è stato fortemente influenzato dalle restrizioni della pandemia come dimostra il valore aggiunto agricolo del terzo trimestre (-2.9%) che continua a diminuire contribuendo al complessivo calo del Prodotto interno lordo.
“Se da una parte le produzioni vegetali hanno avuto una variazione negativa in termine di volume compensata da una positiva in termini di prezzo, così come i servizi all’agricoltura – ha rilevato Antonio Boselli, intepretando i dati messi a disposizione dal sistema camerale lombardo –, dall’altra le produzioni zootecniche hanno incrementato i volumi produttivi a fronte però di un calo generalizzato dei prezzi”.
A preoccupare è soprattutto la nuova chiusura del canale Ho.Re.Ca.: “Queste disposizioni hanno mandato l’intero settore agroalimentare in sofferenza in particolare per quanto riguarda le quotazioni dei prezzi nel mercato dei suini, delle carni bovine e del latte fresco, oltre al settore del vino – ha continuato Boselli –; terminata la pandemia nulla sarà più come prima e dovremo trovare soluzioni alternative con nuovi prodotti agroalimentari e nuovi canali di commercializzazione come la consegna a domicilio e l’e-commerce. Siamo inoltre in allerta per la filiera dell’agriturismo che da oltre un anno, salvo due mesi estivi, è rimasta chiusa al pubblico. Per questi motivi – ha concluso – chiediamo non solo all’assessore regionale Rolfi, ma anche al neoministro Patuanelli di prevedere a supporto di una chiara programmazione l’istituzione di un organismo inteprofessionale, che riunisca tutte le componenti della filiera dal produttore alla Gdo, per riequilibrare la redistribuzione del reddito all’interno della filiera, fare programmazione e promozione dei prodotti, informazione e formazione e gestire anche queste gravi crisi economiche”.
Ed è proprio sul settore agrituristico che Gianluigi Vimercati, presidente degli agriturismi di Confagricoltura Lombardia, esprime tutta la propria preoccupazione: “Siamo in grande difficoltà perché non riusciamo ad aprire le nostre aziende agricole al consumatore e per questa ragione abbiamo bisogno di un supporto del Governo per sostenere i costi vivi e i posti di lavoro. Inoltre – ha aggiunto Vimercati – chiediamo che venga rivista la legislazione in merito allo smaltimento dei rifiuti in quanto dal primo gennaio di quest’anno sono stati definiti “speciali” impedendo quindi anche agli agriturismi, nonostante ciò non valga paradossalmente per i ristoranti, di continuare ad utilizzare le piattaforme ecologiche in autonomia, ma obbligando gli operatori agrituristici a nuovi contratti con aziende specializzate. È necessario che le Istituzioni recepiscano questa nostra richiesta perché la filiera è in ginocchio”.
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