Paramenti sacerdotali, argenti, baldacchino in oro, perle, pietre preziose e soprattutto il bastone ricurvo (detto anche “la Cerva d’oro”) tutto questo costituiva il famoso tesoro di San Bassiano, primo vescovo di Lodi.
È quanto esposto, questa mattina, nell’interessante lezione condotta da Sandro De Palma, professionista lodigiano. Nel corso della sua esposizione, De Palma ha parlato con molta chiarezza anche della Lodi sotterranea che si estende lungo tutta la città: si tratta di un intreccio di cunicoli, che parte dalla sala consiglio del Duomo. Sono state fatte numerose ipotesi, utilizzando anche il georadar, partendo proprio dalla Cattedrale per arrivare sino al Castello ed al Torrione.
Nell’agosto 1902 arriva una lettera destinata all’avvocato Sianesi, della Curia, da uno sconosciuto che specifica con precisi dettagli di aver trovato il famoso “tesoro di San Bassiano”.
Dopo di che sulla vicenda è tornato l’oblio. Dov’è adesso il tesoro? Il mistero non è ancora stato risolto.
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