Usare Internet senza chiudersi in sé stessi, ma collaborando con gli altri.
È questa la sfida vinta dal Polo di comunità aperto a Lavagna di Comazzo, grazie al progetto Im-Patto Digitale, promosso dalla Fondazione Comunitaria di Lodi. Qualche giorno fa al doposcuola Sportello Amico, avviato dall’oratorio, sono stati recapitati due computer portatili e due fissi, che serviranno a integrare la già ricca attività dei ragazzi.
“I nostri studenti aspettavano i computer da tempo e quando sono arrivati qualche giorno fa erano davvero contenti – racconta con entusiasmo l’educatore Davide Bianchini -. Ci hanno aiutato ad assemblarli e a farli partire e poi hanno cominciato ad usarli per fare delle ricerche, condividere schede di potenziamento per alcune materie, lavorare in coppie o in gruppo su progetti di apprendimento per la scuola”. Una volta attivato il Polo di comunità, che ha uno spazio specifico dentro i locali del doposcuola, gli allievi hanno messo da parte i telefonini e iniziato a lavorare di comune accordo usando questi strumenti. “La dimostrazione che si può fare un uso sano delle tecnologie - insiste l’altro educatore del doposcuola, Leonardo Squicciarini - . Adesso i ragazzi sfruttano gli strumenti tecnologici per la scuola e li utilizzano condividendo dubbi, competenze ed esperienze. Un modo per riconnettersi, disconnettendosi dai telefonini che invece creano una forma di isolamento”. Al doposcuola di Lavagna le attività svolte in comune sono aumentate grazie a questi strumenti. Un risultato che entusiasma tanto i due educatori quando il parroco, don Paolo Beltrametti.
L’attività del doposcuola è iniziata lo scorso giugno grazie a un bando della Fondazione Comunitaria di Lodi, ma anche all’appoggio di realtà locali ed è diventata operativa al cento per cento in settembre. Lo frequentano complessivamente 17 ragazzini delle superiori e 16 della primaria, con una presenza quotidiana di oltre venti persone, che vengono da Lavagna, Comazzo e Zelo. “Si tratta di un nuovo modo di educare e stare vicino ai giovani e alle famiglie – sottolineano gli educatori – secondo il concetto di comunità educante, che mette in rete attori e realtà diverse nel segno del bene comune”.
Il doposcuola Sportello Amico apre ogni giorno alle 14 con il pranzo e prosegue con diverse attività fino alle 18. Dalle 15 in poi si cominciano i compiti per i ragazzi delle superiori, mentre alle 16,30 si aggiungono quelli delle elementari. Al loro arrivo si fa mezz’ora di relax, con giochi in scatola, biliardino, palloni da calcio e basket. Poi i piccoli fanno i compiti del giorno, mentre i grandi seguono classi di potenziamento nelle materie più difficili dall’inglese alla matematica.
Il servizio del doposcuola è sostenuto da diversi enti e realtà private, ma alle famiglie viene chiesto un contributo, commisurato alle loro possibilità, anche per assicurarsi che prendano l’impegno con serietà e continuità. Parrocchia, comune e Cooperativa Papa Giovanni XXIII tengono le fila dell’iniziativa, che cresce mese dopo mese. Come dimostra l’arrivo nei giorni scorsi dei computer offerti dal progetto Im-Patto Digitale, che oltre a fornire nell’arco di tre anni mille computer e la connessione ad Internet alle famiglie che altrimenti non potrebbero avere questi strumenti, vuole anche creare una trentina di Poli di comunità sul territorio per offrire ai ragazzi spazi protetti per scoprire il mondo di Internet. Luoghi dove il digitale non significhi appunto isolarsi, ma connettersi con gli altri e creare relazioni e collaborazioni. Il progetto Im-Patto Digitale è stato selezionato da 'Con i Bambini' nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile ed è sostenuto dalla Fondazione Cariplo.
Secondo il presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi, Mauro Parazzi, questo progetto è mirato al benessere delle nuove generazioni. “Sono state così duramente colpite dalla pandemia, che la loro serenità rappresenta per noi una delle priorità su cui lavorare” conclude.
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