Quando hanno visto i pacchi con i computer i ragazzi della comunità “La strada dei colori” dell’Asp di Codogno sono ritornati bambini, con il sorriso sulle labbra.
Una reazione simile a quella che avranno nei prossimi giorni i bambini e i ragazzi delle scuole dell’Istituto comprensivo di Codogno, che potranno usare nuovi pc per i loro doposcuola.
Ieri mattina la Fondazione Comunitaria di Lodi ha consegnato quattro portatili e quattro computer fissi a Codogno, dove sono ufficialmente nati i primi poli di comunità del progetto Im-Patto Digitale, che punta a contrastare la povertà educativa e il divario digitale, realizzando azioni a potenziamento delle risorse degli alunni, dei percorsi di socializzazione e di apprendimento.
Un debutto di successo, come spiegano i destinatari dei computer, che potranno utilizzarli per tre anni in comodato d’uso.
“Questi strumenti ci serviranno per quando i nostri ragazzi dovranno partecipare alla Didattica a distanza, visto che adesso avevamo solo un computer senza microfono e telecamera” spiega Valentina Della Luna, della comunità legata all’Asp di Codogno, che accoglie dieci ragazzi tra i 13 e 17 anni, che arrivano da situazioni difficili, perché sono minori stranieri giunti soli in Italia o perché vengono da famiglie in grave difficoltà.
Grazie ai computer, poi, questi giovani potranno svolgere attività ludiche e creative, vedere film e video.
“A marzo faremo anche partire un corso di informatica destinato a loro, perché imparino come usare i programmi principali” aggiunge la volontaria.
Ad attività educative e formative serviranno anche i tre portatili e tre computer fissi consegnati all’istituto comprensivo Ognissanti.
“I computer verranno utilizzati per attivare il doposcuola alla secondaria Ognissanti e nelle scuole primarie di due plessi: il San Biagio di Codogno e quello di Fombio” spiegano la preside Cecilia Cugini e la vicepreside Annamaria Fantozzi, che coordinano un “popolo” di 1600 allievi, tra i 500 della secondaria e quelli degli 11 pilastri sparsi sul territorio.
Il primo doposcuola partirà a marzo in via sperimentale due volte la settimana per due ore, dalle 2 alle 4.
“Sarà rivolto ai ragazzi fragili che altrimenti si troverebbero a casa da soli per ore: un luogo sicuro e tranquillo dove rimanere in sicurezza” insistono.
Per le due primarie coinvolte, invece, i doposcuola esistono già e funzionano ogni giorno ma grazie al computer diventeranno dei poli per riflettere sull’uso di Internet, i suoi rischi e benefici.
Proprio l’ambizione del progetto Im-Patto Digitale, che oltre a fornire nell’arco di tre anni mille computer e la connessione ad Internet alle famiglie che altrimenti non potrebbero avere questi strumenti, vuole fare formazione per adulti e bambini e creare spazi comuni dove riflettere sulle nuove sfide del digitale.
Il progetto Im-Patto Digitale è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile ed è sostenuto dalla Fondazione Cariplo, che con il suo presidente Giovanni Fosti ha avviato una serie di iniziative per affrontare il disagio dei giovani soprattutto in epoca di pandemia.
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