Dopo il sequestro, negli scorsi mesi, di una dozzina di capannoni industriali adibiti a discariche abusive stipati con oltre 15.000 tonnellate di rifiuti, in prevalenza plastici, nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno degli incendi ai danni di rifiuti i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano hanno individuato un impianto di trattamento rifiuti potenzialmente pericoloso in provincia di Monza che è stato sottoposto a controllo con il supporto dei militari della Compagnia Carabinieri di Desio (MB).
Nel corso delle verifiche e dalla visione della documentazione è emerso che l’azienda, seppur autorizzata al trattamento dei rifiuti, stava operando in violazione delle prescrizioni ed difformità delle relative concessioni ambientali.
Di conseguenza, i Carabinieri del N.O.E. di Milano hanno sequestrato l’intero impianto, dove erano accantonati circa 600 tonnellate di rifiuti costituiti principalmente da imballaggi misti, materiali inerti, carta da macero e rottami ferrosi, oltre ad un autocarro, due rimorchi e 4 mezzi meccanici utilizzati per la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 2 milioni di euro
Gli accertamenti svolti hanno permesso poi di risalire anche all’amministratore dell’azienda – una donna 58enne residente in provincia di Milano – che è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria poichè ritenuta responsabile di “attività di gestione dei rifiuti non autorizzata” e “violazione delle autorizzazioni in materia ambientale”.
Nel contempo, è stato imposto al proprietario di provvedere, entro le prossime settimane, al ripristino dei luoghi ed a rimuovere e smaltire i rifiuti eccedenti. Nel corso delle attività di controllo i militari hanno proceduto a contestare anche violazioni penali ed amministrative in ordine sia alla normativa antincendio che sulla protezione dai rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti a causa della mancata richiesta del rilascio della certificazione antincendio e della omessa sottoposizione ai controlli radiometrici del materiale ferroso trattato dall’azienda.
Le indagini sono ancora in corso, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Francesco De Tommasi: non si esclude che l’azienda abbia smaltito significativi quantitativi di rifiuti speciali in eccesso rispetto alle reali capacità di gestione.
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