Mentre prosegue l'opera di spegnimento dei roghi, si inizia sulla fascia alpina lombarda, dal lecchese al bresciano, la conta dei danni, con un primo bilancio delle aree interessate dagli incendi, alcuni dei quali dolosi.
Un inferno di fuoco su 60 ettari di boschi e pascoli. Questo è il primo bilancio dell’incendio doloso partito la scorsa notte in Valle Camonica, località Noda’, sopra il comune di Bienno. E mentre sui Corni di Canzo, fra Como e Lecco, si fa la conta dei danni del rogo spento nelle scorse ore su una superficie stimata di 200 ettari, si resta in allerta anche per gli incendi che hanno colpito l’alto Garda già dal primo gennaio.
A Tremosine dalla notte di Capodanno il bosco non smette di ardere.
La causa principale, oltre alla mancanza di pioggia e all’aumento del vento, è anche la mancata manutenzione ordinaria dei boschi che si estendono su tutta la fascia alpina.
Brescia, con i suoi oltre 170 mila ettari, custodisce la fetta più grossa dei 625mila ettari di bosco della Lombardia che è anche al terzo posto tra le regioni italiane, con il 7% del bosco nazionale. Quasi l’80% del bosco lombardo è situato nelle aree montane, il 13,2% in fascia collinare e il 7,6% in pianura. In Lombardia – continua Coldiretti – ci sono 280 aziende attive nella filiera legno-bosco che danno lavoro a quasi 700 persone.
Si tratta di un patrimonio che andrebbe maggiormente tutelato.
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