Indagine degli agenti del Commissariato Monforte Vittoria della Questura di Milano all’interno della comunità peruviana.
Sotto la lente d'ingrandimento, la 'junta', una forma di prestito solidale, con un pizzico di gioco d’azzardo, attraverso il quale dieci, quindici o anche venti persone si riuniscono con lo scopo di prestarsi del denaro; uno di loro svolge il ruolo di cassiere e gli altri partecipano con una quota a testa, solitamente attorno ai 500 euro, che versano mensilmente per una durata che può variare dai 12 ai 15 mesi.
Il banchiere, colui che presiede la 'junta' (traducibile in italiano con seduta, giunta, consiglio) ha la possibilità di gestire così una grossa cifra mensile di denaro, che impiega per un proprio progetto, e garantisce al termine del “contratto” il capitale investito dai partecipanti. Non solo, ogni mese viene riunito il consiglio e qui la 'junta' si colora con un pizzico di azzardo: i partecipanti riuniti, ognuno all’insaputa degli altri, decidono in quella sede quanto versare effettivamente e lo scrivono su un biglietto. Fatto lo spoglio dei biglietti, chi ha versato la quota più alta si aggiudica il premio del mese.
Dieci partecipanti, dodici mesi e 500 euro al mese a testa garantirebbero al banchiere una disponibilità di contanti al banchiere stesso di 60mila euro annui. I partecipanti riuniti mensilmente però non sempre versano la quota di 500 euro, anzi. Per dare un pizzico di azzardo a quello che sarebbe unicamente una forma di prestito solidale tra connazionali, decidono di versare segretamente una quota da zero a 500 euro. C’è chi decide di puntare 300, chi 400, chi 250 euro e chi punta di più vince la posta mensile che il banchiere deve versare subito al vincitore, il quale, preso il suo capitale, dovrà comunque versare la sua quota di 500 euro per tutta la durata della junta. Il vantaggio sta nel cercare di puntare più basso possibile rispetto agli altri perché la differenza rimanente verrà ripartita tra gli altri partecipanti.
Il gioco entra in crisi nel momento in cui i partecipanti non pagano; non pagando mettono in crisi il banchiere che, per coprire la junta, è costretto a coprire gli ammanchi con le proprie risorse rischiando di essere trascinato, dal consiglio, in un gorgo di debiti contratti a tassi di usura stellari da altri connazionali: un debito di tredici mila euro diventa di venticinue mila nel giro di pochi mesi grazie a interessi del 10-15% mensile.
E' quanto sarebbe accaduto negli ultimi giorni, quando due peruviani, un uomo di 37 anni e una donna di 58 anni residenti in città, sono stati fermati dagli agenti del Commissariato per rispondere di estorsione in concorso.
Sono ora a disposizione dei magistrati.
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