Confagricoltura esprime pieno apprezzamento per l’intesa in Conferenza Stato-Regioni e PPAA sul provvedimento ministeriale che prevede l’obbligo di indicazione di origine delle carni suine trasformate.
Si tratta di una misura che l’Organizzazione degli imprenditori agricoli chiede da tempo – da ultimo al Tavolo suinicolo di qualche mese fa - e che potrà valorizzare al meglio le produzioni nazionali sul mercato interno.
Confagricoltura ricorda che il comparto suinicolo può contare su quasi 9 milioni di capi allevati e che vale oltre 11 miliardi di euro, tra valore della produzione di carne suinicola e fatturato dell’industria di trasformazione, oltre a 1,6 miliardi di export agroalimentare.
L’obbligo – fa notare Confagricoltura – non entra immediatamente in vigore con l’intesa ovviamente, ma prevede ancora alcuni passaggi tra cui il parere delle Commissioni parlamentari competenti e l’espletamento della procedura di notifica alla Commissione europea ed il relativo vaglio, che riguarderà anche la documentazione che Ismea ha prodotto per attestare le condizioni previste dalla normativa comunitaria per consentire l’obbligo di indicazione di origine. Successivamente alla pubblicazione del decreto per l’entrata in vigore occorrerà poi attendere centoventi giorni.
Auspichiamo – conclude Palazzo Della Valle – che tale iter si concluda quanto prima e che le procedure di notifica e la documentazione predisposta dall’amministrazione, come pure in più sedi da noi auspicato, siano conformi ed adeguate alla normativa comunitaria, in maniera da procedere in maniera fluida e senza ostacoli.
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