Ancora una volta il contributo tecnico della Polizia Scientifica si è rivelato fondamentale per l’analisi della scena del crimine.
Grazie, infatti, ai sopralluoghi effettuati subito dopo due furti avvenuti ai danni della Scuola Primaria Fellini di Borgo Virgilio ed al Bar “Il Cerchio” di Mantova in piazza Virgiliana, l’acquisizione di alcune impronte digitali lasciate dai ladri è risultata essenziale per individuarli.
I fatti risalgono, per il bar “Il Cerchio”, ad ottobre del 2018 , allorquando i gestori denunciavano alla Polizia di avere appena subito un furto: un individuo sconosciuto, infatti, armato di strumenti atti allo scasso, era entrato nel locale dopo aver forzato una finestra, ed aveva rubato 300 euro in contanti contenuti nel registratore di cassa.
Gli Agenti della Volante, prontamente intervenuti per effettuare i primi accertamenti, e dopo aver “congelato” la scena del crimine, facevano intervenire gli esperti del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Mantova per effettuare in modo più approfondito le necessarie verifiche tecnico-scientifiche.
Il ladro, nelle fasi concitate dell’azione criminale, infatti, pur avendo adottato ogni cautela per non rendersi riconoscibile, aveva lasciato alcune impronte digitali sulla superficie della vetrata d’ingresso mentre cercava di forzarla. Per questo motivo, Z.F., di 20 anni, pluripregiudicato, cittadino italiano di origini straniere, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.
Alla fine di novembre dello scorso anno, una cittadina notava due individui entrare furtivamente all’interno della Scuola Primaria “Federico Fellini” di Borgo Virgilio e avvisava prontamente le Forze dell’Ordine. Giunta immediatamente la Volante, allertata dalla Sala Operativa della Questura, effettuava la perlustrazione all’interno della Scuola notando evidenti segni di un furto avvenuto poco prima. Gli ignoti malfattori, infatti, avevano lasciato alcuni oggetti e generi alimentari – pronti per essere trasportati all’esterno – nel punto in cui avevano scavalcato la recinzione.
Anche in questo caso uno dei due ladri lasciava su un vetro le proprie impronte digitali, che gli Agenti del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica, intervenuti sul posto, non mancavano di notare e rilevare.
A seguito della complessa e delicata attività effettuata dalla Polizia Scientifica è stato possibile dare un nome ed un volto a quelle impronte, una volta comparate con quelle contenute nella Banca Dati del Ministero dell’Interno: esse sono risultate appartenere a un ventunenne mantovano, di origini straniere, K.A., pluripregiudicato, già conosciuto agli inquirenti, anch’esso, a sua volta, denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.
Entrambi i responsabili, ora, dovranno rispondere alla giustizia anche per questi reati.
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