Irrigazioni anticipate in Lombardia per il mais. Complici le alte temperature e la mancanza di pioggia in alcune zone le irrigazioni per questo cereale sono state anticipate o si è dovuto ricorrere a quelle di soccorso.
Nelle campagne cremonesi le aziende agricole stanno bagnando i campi con circa un mese d’anticipo rispetto agli anni passati.
Difficoltà si registrano nelle aree servite dal fiume Oglio a causa della scarsità di acqua e dei ritardi che si sono verificati nel riempimento del reticolo irriguo. Particolarmente preoccupante la situazione nelle fasce, dove le aziende attingono da canali alimentati dalle acque di colo che, a causa della siccità, sono letteralmente a secco.
Irrigazioni anticipate di almeno due settimane anche per il mais nella bassa lodigiana dove gli agricoltori hanno già avviato il secondo ciclo di operazioni, che solitamente avviene tra fine giugno e inizio luglio.
In provincia di Pavia, oltre all’apporto straordinario di acqua per il mais, c’è apprensione per il pomodoro e i vigneti: già diverse le segnalazioni di pozzi quasi asciutti.
Nel Mantovano, infine, il caldo si fa sentire anche sul grano.
Intanto, per quanto concerne le riserve idriche, il livello del fiume Po è sceso due metri e mezzo sotto lo zero idrometrico (-2,59), un metro e venti centimetri in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto di una primavera che in Italia si classifica come la seconda più calda e la quarta più asciutta dal 1800.
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