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LA CURA DEL DOLORE

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Mercoledì 15 Gennaio 2025

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Sono circa 3.000 i pazienti che sono trattati, ogni anno, presso l’Ambulatorio di Medicina del Dolore (con 5 sedute quotidiane alla settimana all’Ospedale Maggiore di Lodi e 2 al Presidio di Casalpusterlengo).

Il numero tradisce l’ampio apprezzamento della comunità lodigiana nei confronti di una attività svolta, quotidianamente, da 6 anestesisti formati ad hoc e dedicati alla cura dei pazienti affetti da una sintomatologia dolorosa acuta o cronica, benigna o oncologica.

Vale la pena ricordare che il Ministero della Salute riferisce che circa il 25% della popolazione italiana soffre di dolore cronico o persistente.

Il fatto è che se non curata adeguatamente, questa tipologia di dolore “finisce per influire negativamente - spiega Gianluca Russo, primario della struttura di Anestesia e Rianimazione e responsabile della Medicina del Dolore dell’ASST - su tutti gli aspetti della salute e del benessere del paziente e può portare ad una perdita di autostima, associata spesso a depressione e ansia. Il dolore cronico – aggiunge - se precisamente valutato e identificato da un medico esperto in terapia del dolore, nella maggioranza dei casi può essere notevolmente alleviato”

I pazienti interessati alla terapia presentano una sintomatologia dolorosa cronica o persistente e acuta tipica di una serie di patologie tra cui: dolori di origine osteoarticolare e muscolare, fibromialgia, condizioni dolorose funzionali quali cefalee primarie, lombalgia, cervicalgia, radicolopatie, neuropatie da Herpes Zoster, diabetica, post chemioterapica e post chirurgica. In quest’ultimo caso è significativo come report statistici rilevino che il dolore persistente interessa tra il 5 e il 10% dei casi.

Il trattamento terapeutico è farmacologico e interventistico-infiltrativo.

Gran parte dei pazienti dell’ambulatorio diretto da Russo sono over 50 e in alcuni casi anche ultraottantenni. Quelli più giovani – riferisce il primario – sono tendenzialmente sportivi, post traumatici, soggetti affetti da patologie degenerative precoci: circa il 10%.

“Spesso le persone che arrivano al nostro ambulatorio – racconta Gianluca Russo – hanno già assunto antidolorifici che, tuttavia, non hanno sortito granché e hanno bisogno di approfondire l’intervento terapeutico.

Gli specialisti della Medicina del Dolore dell’ASST fanno anche diagnosi. Sono esperti, infatti, nell’utilizzo dell’ecografo applicato alla terapia del dolore: la tecnologia, in questo caso, orienta e guida le infiltrazioni di anestetico e antidolorifico, e mira a discernere in un quadro patologico confuso. E’ possibile, così, confermare o meno il sospetto diagnostico ovvero l’origine del dolore.

Nell’ultimo anno, ricorda il primario di Anestesia e Rianimazione è cresciuta  e si è arricchita l’offerta del trattamento. Il proposito ora è quello di estendere il più possibile questa  opportunità terapeutica, a beneficio dell’intero territorio lodigiano.

 

(Nella foto: alcuni componenti dell’équipe del dottor Gianluca Russo (primo a sinistra) con il Direttore Sanitario dell’ASST Lodi, Giovanni Monza (primo a destra))

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