“La sfida all'inquinamento atmosferico è una delle principali per la qualità della vita del nostro territorio. Come dimostrano i vari studi gli inquinanti non hanno confini, tranne quelli delle catene montuose che circondano la pianura padana su tre lati, rendendola un catino in cui l'aria non ha sufficiente ricambio".
Lo dichiara la vice capogruppo del Pd in Regione Patrizia Baffi in merito alla diffusione dei dati di Legambiente che vedono Lodi seconda tra le città italiane che hanno superato almeno uno dei limiti giornalieri previsti per il PM10 o per l'ozono nel 2018. I valori soglia sono stati superati nel 2018 per 149 giorni, uno meno di Brescia che guida la classifica delle città più inquinate.
"Non esistono ricette facili e immediate - prosegue la Baffi - e qualsiasi intervento ha un impatto sulle nostre vite. La Conferenza dei sindaci ha deliberato due settimane fa, su iniziativa del presidente della Provincia di Lodi, di indire un tavolo tecnico sul problema, ed è un fatto positivo. Ora ci attendiamo che il tavolo produca linee di azione concrete ed efficaci, partendo dalle fonti dell'inquinamento, che non devono essere circoscritte al solo traffico automobilistico, e individuando le priorità".
"Questo lavoro può essere prezioso anche per chi ha la responsabilità a livello regionale e nazionale di ridurre l'inquinamento atmosferico. A questo proposito - conclude la vice capogruppo del Pd in Regione -, tra le azioni che la Regione dovrebbe mettere in campo c'è la regolamentazione più restrittiva delle autorizzazioni ambientali, per evitare che gli enti locali siano obbligati ad approvare impianti inquinanti perché le normative non danno alternative".
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