Avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nel settore degli appalti ferroviari.
Si tratta di alcune imprese legate ad una famiglia calabrese trasferitasi da tempo nelle province di Verona e di Lodi.
Proprio a partire da una di queste imprese, i Finanzieri di Lodi e di Verona, assieme ai colleghi del G.I.C.O. di Catanzaro sarebbero riusciti a ricostruire il sistema messo in atto dal gruppo per frodare lo Stato, appropriandosi anche delle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea nell'ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Rurale.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano ha disposto la custodia cautelare in carcere per 2 persone e gli arresti domiciliari per altre sei.
I Finanzieri hanno poi eseguito il sequestro cautelativo di beni per oltre due milioni e mezzo di euro equivalenti al profitto della frode perpetrata ed a più distrazioni nell'ambito di reati di bancarotta fraudolenta.
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