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LA NEUROLOGIA DI LODI FA SCUOLA

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Venerdì 06 Dicembre 2024

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La Neurologia di Lodi fa scuola come esempio di innovazione e integrazione nella cura dei pazienti con sclerosi multipla.

Silvia Fermi, neurologa referente dell’Ambulatorio Sclerosi Multipla dell’ASST di Lodi, ha partecipato nei giorni scorsi a Roma al convegno nazionale AISM portando un contributo di rilievo. Nel corso del suo intervento, la specialista ha illustrato l’evoluzione dell’assistenza ai pazienti cronici e il lavoro innovativo coordinato dal Centro Sclerosi Multipla di Lodi, con un focus particolare sul superamento del divario tra ospedale e territorio.

Da circa dieci anni, presso l’Ospedale Maggiore di Lodi è attivo infatti un ambulatorio di riferimento, nato per rispondere ai bisogni specifici delle persone che soffrono di questa patologia cronica e complessa. Partito con una decina di utenti, il servizio fa parte della rete dei centri riconosciuti presenti in Regione Lombardia ed è cresciuto notevolmente nel tempo, arrivando a seguire oltre 150 pazienti di cui oltre il 10% provenienti da fuori ASST. Oggi i pazienti in terapia sono seguiti prevalentemente in ambulatorio  e, sempre di più, in regime di MAC (Macroattività Ambulatoriale Complessa) dove circa il 20% riceve la somministrazione dei farmaci immunomodulanti. Per gli altri è previsto il ritiro del farmaco in ospedale con l’assistenza dell'infermiera dedicata.

Non solo. “Dal 2023 è in corso una revisione dei percorsi dedicati all’assistenza dei pazienti con sclerosi multipla – spiega Silvia Fermi, che fa parte dell’équipe di Neurologia diretta da Vincenzo Belcastro –. Nato inizialmente come strumento per riorganizzare l’attività intraospedaliera, il progetto si è ampliato includendo tutta una rete di altri servizi territoriali quali l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), il centro vaccinale, il servizio nutrizionale e le cure palliative. Tra le innovazioni più recenti su cui stiamo lavorando, un ruolo significativo riveste la presa in carico del paziente presso le Case di Comunità che prevede  nuove modalità di collaborazione  con i medici di medicina generale tramite strumenti di telemedicina e l’accesso a percorsi di attività fisica, resi possibili grazie alla collaborazione proprio con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM)”.

“Durante il convegno nazionale AISM, è emersa infatti  la necessità di superare le barriere tra ospedale e territorio, creando modelli di riferimento che mettano in rete tutti gli operatori sanitari per ottimizzare l’assistenza ai pazienti cronici – conclude  Silvia Fermi -. I dati del ‘Barometro della Sclerosi Multipla’ presentati a Roma hanno evidenziato come i centri dotati di protocolli strutturati riescano a garantire cure di qualità superiore, rispondendo meglio ai bisogni specifici dei pazienti”.

E in questo l’esperienza dell’ASST di Lodi si configura già come un modello innovativo per il suo approccio integrato.

 

(Nella foto, Silvia Fermi è la prima da destra)

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