Alla fine del ciclo di laboratori, qualcuno si è commosso e ha chiesto se non si potesse continuare. Un segno del fatto che le attività promosse hanno colto nel segno.
Nel periodo estivo, il progetto CASOMAI (acronimo per Comunità Accoglienti Sempre: Opportunità Mirate All'Inclusione) ha organizzato tre cicli di laboratori rivolti a persone richiedenti asilo, ospitate nei CAS del Lodigiano.
Il primo ciclo ha coinvolto le ospiti del CAS gestito dalla Fondazione Caritas Lodigiana presso casa Regina Pacis a Lodi. Hanno partecipato quattro ragazze (tre tunisine e una della Costa d’Avorio) che hanno tra i venti e i trent’anni. Quattro degli incontri sono stati tenuti a Sanfereorto e uno nella sede della comunità. Qui le giovani hanno creato l’orto in vaso, preparando terriccio e sementi e trapiantando orticole in vasi ottenuti con materiale di recupero, quali flaconi dei detersivi ridipinti in forma di volti. A Sanfereorto, invece, sono stati proposti momenti di alfabetizzazione e lezioni di italiano e momenti di lavoro in campo con la preparazione del terreno, la pacciamatura, i trapianti e la raccolta, oltre momenti di alfabetizzazione e lezioni di italiano.
Un secondo ciclo di laboratori è stato tenuto presso il CAS gestito da Fondazione Caritas Lodigiana a Massalengo, dove sono stati coinvolti quattro ragazzi provenienti da Togo, Pakistan e Bangladesh. “Con i quattro giovani abbiamo provveduto a trasformare in orto un pezzo di prato del giardino della comunità dove alloggiano – spiega Tatiana Negri, operatrice dell’Associazione Comunità il Gabbiano - . I partecipanti hanno lavorato con zappa, vanga, forca e rastrello, trapiantato soprattutto cavoli, quindi orticole autunnali ma anche rosmarino ed erbe aromatiche”.
Il terzo ciclo di incontri ha coinvolto gli ospiti del CAS gestito dalla cooperativa Interazioni tra basso Lodigiano e centro Lodigiano. In questo caso ha partecipato anche un ragazzo minorenne. I quattro giovani di Tunisia, Burkina Faso e Bangladesh hanno “lavorato” a Sanfereorto e apprezzato il tempo trascorso insieme oltre che le lezioni di italiano condotte con il metodo situazionale. “Non ci sono state lezioni di grammatica ma esperienze di conversazione anche grazie a Marta Emmanuele, operatrice della Caritas, che ha una lunga esperienza in questo senso” sottolinea Tatiana Negri. Il 22 agosto, poi, tutti gli ospiti dei Cas coinvolti nei laboratori si sono incontrati a Sanfereorto, hanno partecipato a una lezione di pronto soccorso con un volontario della Croce Rossa Italiana e poi pranzato insieme a base di cous cous, cucinato direttamente da loro.
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