Sono stati aggiudicati alla Ceis s.r.l. di Lodi i lavori di restauro e risanamento della copertura del Tempio civico dell'Incoronata di Lodi, per un quadro economico complessivo di 175.000 euro.
I lavori partiranno nel mese di giugno, per una durata prevista di circa due mesi.
I rilievi effettuati hanno evidenziato che la cupola non presenta problemi strutturali, a differenza delle coperture inclinate laterali dove emergono criticità legate allo stato di conservazione dell’orditura secondaria e primaria, tra le cause principali delle infiltrazioni di umidità all'interno dell'edificio. E' proprio su questi elementi che si concentrerà quindi l'intervento programmato a partire da giugno.
In seguito a ulteriori approfondimenti sono stati individuati alcuni punti in cui l’umidità discendente ha origine diversa dalla copertura.
“Le infiltrazioni d’acqua - spiega Rizzi - risultano particolarmente marcate in prossimità della Cappella della Crocifissione dove si sono verificati anche alcuni distacchi di intonaco, a causa delle canalizzazioni, passanti da esterno a interno, di un vecchio impianto di aerazione, peraltro non più in funzione da anni, e che impedisce la fruizione da parte dei visitatori e dei fedeli di alcune porzioni del matroneo. La ditta Ceis procederà quindi anche alla rimozione e allo smaltimento dell’impianto e al ripristino delle murature e degli intonaci, per un importo pari a 44.530 euro”
Terminati gli interventi in copertura, l'attenzione potrà spostarsi sull'involucro edilizio del Tempio. A dicembre è stato affidato all'architetto Silvia Gaggioli l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico economica, finalizzato al restauro e al risanamento conservativo.
“L’intento di questo secondo step è approfondire e risolvere le cause che danno origine all’umidità discendente all’interno della chiesa. Lo studio - conclude l'assessore ai Lavori pubblici - si concentrerà quindi sul risanamento degli intonaci antichi e sul restauro conservativo degli affreschi murari, oltre che su un altro punto debole della struttura, ovvero le superfici vetrate, che parimenti presentano deterioramenti delle strutture in legno e delle cornici e fessurazioni dell’intonaco dove il serramento si innesta sulla muratura. Un'opera delicata, che si inserisce nel contesto di un lungo e appassionante viaggio, destinato a proseguire anche nei prossimi anni, affrontando in successione la problematica dell’umidità di risalita ed il restauro delle opere. Alla fine di questo percorso, come già accaduto per Santa Chiara Nuova, potremo ammirare un vero e proprio capolavoro che tornerà ad offrirsi agli occhi dei Lodigiani in tutto il suo splendore”.
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