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LAVORI IN TANGENZIALE, BEN FATTI ?

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Mercoledì 14 Ottobre 2020

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Resta un problema la tenuta della massicciata della tangenziale di Lodi. 

Lo rileva Domenico Ossino ex Consigliere Comunale di Lodi

"I problemi strutturali più rilevanti alla Tangenziale sono accaduti nell’ottobre 2019 a seguito di un evento temporalesco di forte intensità, la cosiddetta “bomba d’acqua”. Da ottobre scorso nel tratto dal Km 1,5 a 2 abbiamo atteso quasi un anno con le careggiate dimezzate in tutti e due i sensi di marcia, con forte pericolo per gli automobilisti per gli interventi di messa in sicurezza.

Ora che gli interventi sono quasi al termine (la corsia in direzione Crema è stata riaperta), dalle opere che ho visto realizzare, a mio parere sono solo un tamponamento che non giustifica tutto il tempo di attesa. Solo un piccolissimo tratto ha tutta la massicciata rimodellata e ora priva di vegetazione. Quel che si vede oggi, dai campi, tra la roggia Molina e la roggia Molinetta, ai piedi della careggiata in uscita da Lodi in direzione Crema, sono due muretti fatti di massi, a far da freno a ulteriori smottamenti.

E qui la strada ad alto scorrimento è già libera dagli ostacoli che delimitavano i percorsi in tempo di cantiere, segno dunque che le operazioni sono finite. Ma come può considerarsi concluso un intervento di messa in sicurezza, se prima, in mezzo e dopo dei muretti di contenimento realizzati, sembra che non sia stata ancora verificata la scarpata, dato che la vegetazione è ancora tutta al suo posto, in una selva inestricabile?

Dobbiamo aspettare un altro evento climatico come quello dell’autunno scorso per verificarne lo stato?

Sto seguendo gli interventi di messa in sicurezza della tangenziale da attento osservatore dei lavori, dopo lo smottamento post nubifragio dell’ottobre 2019, quando sulla scarpata si erano aperte voragini di anche 2,5 metri. Mi chiedo come si possa procedere in questo modo, senza verificare tutto il tratto di scarpata, in molti tratti coperta da fitta vegetazione e da piante che appaiono in condizioni precarie e che dovrebbero essere oggetto di verifica.

Dall’altra parte, in direzione Milano, il cantiere è ancora aperto, ci sono ancora alla base della struttura della tangenziale punti scoperti, ma il fatto che nessuno intervenga con un’operazione di pulizia sulla vegetazione, fa pensare che non ci saranno interventi su quei punti. E ci ritroveremo nella stessa situazione dell’autunno 2019. Quel che mi chiedo è: c’è qualcuno, un ente superiore o chi altro, che possa (o fare) verificare i lavori fatti da Anas?

A mio avviso, sarebbe opportuno anche la verifica sugli elementi di mitigazione ambientale “concordati per la realizzazione del manufatto”, all’interno dell’area che è Parco Adda Sud: non sarebbe opportuno verificare le condizioni delle piante, rimuovere e ripopolare in caso? Da quando è in funzione la tangenziale non è mai stata fatta manutenzione del verde (tranne lo sfalcio dei cigli delle careggiate), le piante sono cresciute senza controllo, ora la maggior parte sono morte (in piedi) e giacenti in terra.

Mi chiedo, se ad ogni intervento il verde è parte integrante di un progetto, perché poi nessuno controlla e obbliga al sano mantenimento della vegetazione? Un esempio lampante che nessuno si interessa al mantenimento del verde è la Tangenziale, gli alberelli nei parcheggi dei supermercati, e quelli nelle aree pubbliche che man mano diventano sempre meno!". 
 

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