Nell’ambito dei controlli mirati al contrasto del lavoro irregolare ed al caporalato, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Cremona, in concorso con l’Arma territoriale, hanno controllato in totale 18 aziende della provincia, denunciando all’autorità giudiziaria 17 datori di lavoro.
In particolare, al termine degli accertamenti di routine i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno denunciato il titolare di un’azienda edile operante nel Cremasco per aver impiegato tre lavoratori su tre in “nero”, sprovvisti oltretutto di regolare permesso di soggiorno.
L'imprenditore inoltre ha commesso svariate gravi violazioni in materia di sicurezza. Comminate nella circostanza oltre venticinquemila euro di sanzioni con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale.
Analoga situazione per un’azienda operante nell’alto Cremasco che adoperava la manodopera in “nero” di due lavoratori stranieri sprovvisti del permesso di soggiorno e in assenza del DVR. Anche per questa impresa è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sono state comminate sanzioni per circa ventimila euro.
Denunciati inoltre i titolari di altre 10 attività commerciali della provincia per violazioni in materia di sicurezza.
Per tre di queste aziende è stato adottato il provvedimento di sospensione per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Nel complesso, su 38 lavoratori controllati, 5 sono risultati in “nero” e 12 sono risultati irregolari per non aver svolto i corsi di formazione. In totale sono stati contestati importi pari a ventimila euro di sanzioni amministrative e quarantatremila euro per ammende.
Il significativo risultato conseguito è il frutto di una costante azione di analisi, monitoraggio e verifica posta in essere nello specifico ambito dall’Arma dei Carabinieri, in prosecuzione dei controlli effettuati nella prima decade di agosto dal Comando Provinciale di Cremona, in sinergia con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro cittadino, a sei aziende agricole dislocate nelle tre macro aree della provincia cremonese.
Delle sei attività ispezionate, cinque sono risultate irregolari ed in due casi si è proceduto alla sospensione dell’attività per gravi violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Le verifiche condotte su 44 posizioni lavorative hanno fatto emergere profili di irregolarità per ben 10 lavoratori; complessivamente sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria cinque datori di lavoro e contestati importi pari a diecimila euro per sanzioni amministrative e diciottomila euro per ammende.
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