Nella mattinata di oggi, agenti dell’Ufficio Polizia Amministrativa di Sicurezza (UPAS) e della Squadra Volante della Questura di Monza e della Brianza, hanno eseguito il provvedimento di chiusura per 30 giorni nei confronti del pubblico esercizio “Doll’s Cafe” di Monza, provvedimento disposto dal Questore per le gravi violenze verificatesi nella notte di domenica scorsa 16 gennaio.
Infatti, poco prima delle 5.00, pervenivano numerose chiamate e segnalazioni al 112 NUE da parte di cittadini allarmati, svegliati da grida, urla e sgommate di auto, riferendo di una violenta rissa al Bar Doll’s Caffe’ da parte di due gruppi che si stavano affrontando armati di coltelli e spranghe, e tentativi di investimento con le auto.
Sul posto convergevano numerosi equipaggi, accertando la presenza di un nutrito numero di ragazzi, alcuni dei quali con vistose ferite sul corpo, tanto da essere necessario l’intervento di due autolettighe per assicurare il trasporto di sei feriti presso i nosocomi di Monza e Cinisello Balsamo, ove i sanitari riscontravano gravi lesioni, quali trauma cranico non commotivo, frattura del dito di una mano, lesione di un tendine, frattura del setto nasale, ferite lacero contuse, con prognosi di 35 giorni per 2 delle vittime, nonché di 20, 10, 7 e 5 giorni per le restanti, con ospedalizzazione di una persona che veniva trattenuta e ricoverata presso l’ospedale di Cinisello Balsamo.
E ancora veniva riscontrato come durante la violenta rissa, alcune auto di persone residenti nelle vicinanze del bar avevano subito il danneggiamento causato dai colpi dati con le spranghe.
Quanto accaduto ha così fatto emergere un quadro complessivo preoccupante, derivante dalla particolare ed allarmante turbativa arrecata all’ordine e alla sicurezza pubblica, oggettivata dal numero delle persone coinvolte nella rissa, dalle gravità delle conseguenze ed in particolare delle lesioni riportate dai feriti, dalle brutali modalità esecutive dell’aggressione che hanno assunto i connotati di una spedizione punitiva, posta in essere dopo aver reperito pericolosi strumenti atti ad offendere, spranghe metalliche e coltelli, che potevano determinare ulteriori e ancor più gravi conseguenze.
Il personale operante, riscontrava altresì come il gestore del pubblico esercizio si trovasse all’interno del locale, in violazione allo stato di isolamento cui era sottoposto per la pandemia.
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