E’ tempo di mietitura per il mais, una delle colture più importanti e diffuse della Pianura Padana, sicuramente la più utilizzata in zootecnica, ad esempio degli allevamenti bovini.
Le operazioni di raccolta sono iniziate e nel nostro Paese si protraggono per tutto settembre nelle regioni più vocate, come Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, che da sole producono circa due terzi di tutto il mais italiano.
Secondo Marco Aurelio Pasti, presidente della Federazione nazionale dei cereali da foraggio di Confagricoltura, “l’andamento climatico della campagna 2016 è stato abbastanza favorevole, senza siccità o temperature troppo calde. Le previsioni in termini di volumi sono quindi positive, si potrebbe infatti arrivare – pronostica Pasti - ai 95 quintali ad ettaro come resa media, a fronte di costi di produzione in leggero calo per effetto della flessione dei prezzi dei concimi".
Il fattore negativo è legato ancora una volta alle quotazioni del mais che restano molto basse: “I prezzi internazionali, ad esempio quelli rilevati sul mercato di Chicago, non accennano a risalire date le previsioni di rese superiori alla media negli USA che si prevede compensino abbondantemente le produzioni più scarse del sud America – specifica il rappresentante di Confagricoltura - e questo influenzerà i valori della materia prima anche a livello nazionale che saranno scarsamente remunerativi”.
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