Non voleva lasciare il cascinale che occupava abusivamente e per questo, nel settembre scorso, sarebbe stato gambizzato.
Si tratta del marocchino di 42 anni che, a Caravaggio, aveva trovato riparo in una cascina abbandonata che un gruppo di nomadi sinti avrebbe voluto occupare al suo posto, per acquistarla poi dalla legittima proprietaria, una donna residente fuori regione.
Proprio per costringerlo a lasciare quell'edificio, venne organizzata una spedizione punitiva: gli aggressori, dopo averlo malmenato, lo avevano colpito alle gambe con una pistola.
A quattro mesi dai fatti, i carabinieri sarebbero riusciti a risalire ai presunti colpevoli, tre nomadi sinti, fermati due a Caravaggio ed uno a Monza.
Sono ora a disposizione dei magistrati.
Complessivamente, le indagini hanno riguardato una decina di persone.
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