Nell’anno dell’emergenza Covid il mattone ha perso 161mila occupati fra il settore delle costruzioni e i servizi immobiliari con il record negativo del quinquennio.
E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat in riferimento alla situazione del settore immobiliare che registra un crollo del 30,8% delle compravendite nel secondo trimestre del 2020 su base annua. L’emorragia di posti di lavoro lungo la filiera del mattone nel 2020 – continua Uecoop – è stata 8 volte superiore a tutti gli occupati persi nei quattro anni precedenti alla pandemia soffocando i pur timidi tentativi di ripresa del settore dai cantieri alle vendite immobiliari.
I superbonus al 110% per risparmio energetico e prevenzione antisismica rappresentano – sottolinea Uecoop - uno strumento chiave per la ripartenza e il rilancio della filiera dell'edilizia, per la rigenerazione urbana, per garantire maggiori livelli di risparmio energetico e per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato. Purtroppo però – evidenzia Uecoop – queste misure non hanno ancora prodotto gli effetti espansivi attesi a causa dei ritardi nell’approvazione dei provvedimenti, dei dubbi sulla loro applicazione nei singoli casi specifici e per i tempi burocratici di approvazione delle pratiche insieme alla scelta della strada migliore per usufruire dei bonus, dalla detrazione fiscale alla cessione del credito a banche o aziende.
L’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova la resilienza di imprese e cooperative impegnate – continua Uecoop – in uno sforzo comune e prolungato per garantire prodotti e servizi alle famiglie e difendere il lavoro in tutti i settori. Per questo, nel rispetto delle norme e dei meccanismi di controllo, è necessario snellire al massimo le procedure considerato che ci sono 9 milioni di famiglie potenzialmente interessate ad un intervento di miglioramento sulle abitazione spiega Uecoop su dati Cni.
Le costruzioni – continua Uecoop - rappresentano un settore ad alto utilizzo di capitali e a intenso impiego di manodopera e sono quindi fra i primi comparti ad essere colpiti dalle crisi economiche che bloccano progetti e investimenti. Infatti con l’emergenza Covid – conclude Uecoop – i depositi bancari hanno raggiunto i 1.744 miliardi di euro con una crescita del +11,6% annuo, secondo l’Abi a gennaio.
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