Negli ultimi giorni del mese di luglio ed i primi giorni di agosto, le pattuglie navali della Finanza di Como, dislocate sul lago Maggiore, hanno effettuato 4 interventi di soccorso, provvedendo al salvataggio di 15 persone, fra cui 12 adulti e 3 bambini.
Dei quattro interventi, due sono stati attivati da parte di Enti esterni al Corpo, una tramite telefonata al piantone caserma ed una direttamente dalla spiaggia vedendo passare l’unità in servizio per la sicurezza di bagnanti in prossimità di zone riservate alla balneazione.
Nel primo intervento il natante in difficoltà veniva avvistato da un traghetto in servizio pubblico il quale provvedeva immediatamente ad avvertire il piantone caserma. Con tempestività, un equipaggio di emergenza composto da militari liberi dal servizio prontamente mollava gli ormeggi dirigendosi nella zona dell’avvistamento. Il natante, in seria difficoltà a causa dell’avaria dell’apparato motore ed impossibilitato a governare, veniva intercettato e prontamente trainato in sicurezza al porto più vicino, si prestavano i primi soccorsi agli occupanti, 4 adulti ed 1 bambino tutti di nazionalità tedesca.
Il secondo intervento veniva richiesto da un bagnante direttamente all’unità navale in quanto sulla spiaggia un ragazzo sveniva subito dopo essere uscito dall’acqua. I militari operanti provvedevano subito a coadiuvare il personale del 118 liberando il percorso per l’accesso in spiaggia.
Gli ulteriori due soccorsi effettuati sono entrambi frutto di un’accurata ed attenta perlustrazione di quelle zone del lago spesso scenari di unità navali in serie difficoltà a causa delle condizioni lacuali proibitive dovute al repentino cambiamento delle condizioni meteo. Nel primo caso un natante con a bordo due adulti di nazionalità olandese rimanevano con il natante in avaria ed in balia delle onde dovuto al forte vento da sud; l’unità veniva rimorchiata nel porto di Cannobio.
Nel secondo caso veniva soccorso un natante con a bordo 5 adulti ed un bambino di 2 anni, tutti di nazionalità olandese che, a causa dell’avaria del motore, in balia delle onde e del forte vento insistente, si trovava alla deriva a pochi metri dalla costa con il serio pericolo di andare a sbattere sugli scogli.
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