Fino al 50% in meno nella produzione delle prime varietà di miele, dall’acacia al tarassaco.
È quanto emerge da un monitoraggio in Lombardia sugli effetti del maltempo nelle campagne.
Le bizze del meteo, con violente precipitazioni e sbalzi termici improvvisi, stanno mandando in tilt le api costrette a lavorare a singhiozzo.
Una situazione che rischia di compromettere in partenza il lavoro di circa cinquemila apicoltori, tra professionisti e hobbisti, che operano in regione con oltre 140 mila alveari e una popolazione stimata di più di 4 miliardi di api.
“Quest’anno – racconta Esterina Mariotti, apicoltrice di Pescarolo ed Uniti (Cremona) e presidente dell’Associazione produttori apistici cremonesi – l’acacia è sbocciata bene, ma i fiori sono stati strappati dai violenti acquazzoni che si sono succeduti. Il risultato è che le api producono a rilento e rispetto alle annate normali stimiamo un calo del 50% per questa tipologia di miele. Dimezzata anche la produzione di quello di tarassaco".
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