Sarebbero più di 36 milioni gli animali presenti in Lombardia, a partire da quelli degli allevamenti produttivi.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali.

Una tradizione popolare che per il 17 gennaio vede il ripetersi del rito della benedizione degli animali nelle parrocchie di campagne e città su tutto il territorio regionale e nazionale.

In Lombardia si conterebbero un milione e mezzo di mucche, più di 4 milioni di maiali, circa 27 milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, mentre le pecore e le capre sono più di 200 mila.

I cavalli, gli asini e i muli in regione superano complessivamente i 50 mila esemplari, mentre i conigli sono più di 1,3 milioni.

Ci sarebbero poi più di un milione e 900 mila cani, quasi 420 mila gatti e circa 900 furetti.

Per l’esplosione dei costi di gestione, però, a livello nazionale quasi una stalla su dieci (9%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività.

A questo si aggiunge poi la “spada di Damocle” della direttiva sulle emissioni industriali che finisce per equiparare una stalla ad una fabbrica altamente inquinante.

La proposta di direttiva estende una serie di pesanti oneri burocratici a quasi tutti gli allevamenti dei settori suinicolo, avicolo e bovino complicando ulteriormente la gestione degli allevamenti.