Grazie alla denuncia di un imprenditore bresciano che ha ricevuto ripetute minacce, prima telefoniche e poi con gesti evocativi di contesti mafiosi, i poliziotti della questura di Brescia hanno eseguito cinque misure cautelari a carico di altrettante persone indagate per reati contro il patrimonio aggravati dal metodo mafioso.
Teste di animali sarebbero state lanciate all’interno della proprietà della vittima come intimidazione e avrebbero fatto seguito alle minacce portate avanti al telefono. I protagonisti di questi episodi si sarebbero proposti poi come “protettori” dietro pagamento di somme di denaro.
Attraverso le indagini, gli investigatori della Squadra mobile avrebbero ricostruito numerose vicende a loro carico, dall’usura con tassi di oltre il 30 per cento, alla rapina a mano armata ai danni di un altro imprenditore al quale sono stati sottratti beni per un valore di oltre 120 mila euro.
Nell’operazione quattro persone sono finite in carcere mentre per una persona è scattato l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
In totale sono cento i poliziotti impiegati tra la città di Brescia e quella di Palermo.
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