Non è trascorsa neanche una settimana dal 31 luglio scorso quando i poliziotti della Squadra Volante della Questura di Mantova avevano fermato un uomo, un italiano di quarantatré anni, per atti persecutori nei confronti della ex compagna culminati con una violenta aggressione fisica che le aveva procurato 30 giorni di prognosi a causa delle contusioni alla gamba e del trauma facciale con frattura delle ossa nasali riportati.
Il giudice del Tribunale aveva disposto all’uomo di non avvicinarsi alla vittima e ai luoghi da lei abitualmente frequentati.
Invece, l'altra sera, appena 7 giorni dai fatti, è arrivata dalla donna una chiamata al 112 nella quale preoccupata chiedeva aiuto perché l’ex compagno aveva ricominciato a perseguitarla.
Prontamente gli agenti della Squadra Volante si portavano sul posto riscontrando effettivamente la presenza dell’uomo a pochi metri dalla donna e dalla sua abitazione in palese violazione del divieto disposto dall’autorità giudiziaria.
Gli operatori hanno quindi tratto l’uomo in arresto in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente che, al termine delle formalità di rito, ha disposto che fosse condotto presso la locale Casa Circondariale.
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