Ancora una brillante indagini degli agenti della Questura di Lodi.
Alessandro Battista, vice questore, e la sua squadra, che si avvale del notevole apporto della Scientifica locale, ha messo a segno un'altra inchiesta-lampo con la quale ha assicurato alla giustizia l'omicida della prostituta colombiana, uccisa a coltellate nell'abitazione di via Aldo Moro - quartiere dell'Albarola - dove svolgeva assieme ad un'altra donna l'attività più antica del mondo.
Come noto, ad uccidere la non più giovanissima donna, residente a Piacenza, è stato un lodigiano di 43 anni, già noto alle forze dell'ordine; banale il motivo: uno sconto non ottenuto sulla prestazione sessuale, che è andato ad aggiungersi ad una serie di problemi nei quali si trovava l'uomo.
Ma non è questa la prima brillante inchiesta conclusa nel giro delle ventiquattro ore, superate le quali diventa sempre più difficile risalire ai colpevoli di gravi fatti di cronaca. Come noto, Battista ha già risolto - assieme ai suoi uomini - l'altro caso di omicidio di una prostituta - una giovane romena di diciotto anni -, trovata cadavere completamente nuda nelle campagne tra Lodi e San Martino in Strada: il colpevole è in carcere a scontare la sua pena.
Non solo; anche i responsabili dell'assalto al furgone portavalori lungo l'ex statale 235 in territorio di Pieve Fissiraga, durante il quale venne uccisa una guardia giurata lodigiana, non sono sfuggiti alla giustizia, a conferma della qualità degli inquirenti della Questura lodigiana; una sicurezza per quanti ne avvertono l'esigenza.
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