Nuovi locali e nuove strumentazioni d'avanguardia. Il reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale di Codogno, dove a febbraio 2020 fu ricoverato, con la prima diagnosi di Covid in Italia, Mattia Maestri, è stato ristrutturato e ammodernato dopo la sua chiusura a seguito del contagio pandemico e il successivo spostamento provvisorio in un'altra area dell'ospedale.
Il taglio del nastro che segna la ripartenza effettiva di quello che è ormai un luogo simbolo della storia recente è stato fatto della vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti.
"Dopo Magenta, Gallarate e San Paolo di Milano - ha commentato Moratti - con l'ospedale di Codogno abbiamo un altro importante 'nuovo' polo di Terapia intensiva. Gli ultimi due anni con la pandemia hanno evidenziato l'importanza della Rianimazione e di avere posti letto. È fondamentale dunque poter essere un punto di riferimento sul territorio per situazioni di emergenza e cura. Ancor più importante è poterlo fare con il supporto, un vero e proprio valore aggiunto, di strumenti e macchinari ad alta tecnologia. Ancora una volta Regione Lombardia conferma di offrire una sanità d'eccellenza che sa coniugare le alte professionalità delle nostre strutture e la tecnologia più avanzata".
I lavori sono iniziati il 15 febbraio 2021 e terminati il 3 dicembre scorso, mentre i primi due pazienti sono entrati già a fine maggio. All'interno del rinnovato reparto, per cui sono state appostate risorse per 854.000 euro tra intervento di rifacimento strutturale e acquisto delle apparecchiature, opera un'equipe medica di 20 unità, oltre a 10 infermieri.
"L'intero reparto e le aree accessorie - ha sottolineato il direttore generale dell'ASST di Lodi, Salvatore Gioia - sono stati rinnovate in modo da garantire una configurazione degli spazi e dei percorsi interni più coerente e funzionale. È stata inoltre rivista e potenziata l'intera dotazione impiantistica del reparto in aggiunta alle rinnovate attrezzature sanitarie installate per ciascun posto di degenza".
Nel dettaglio, è stata rivista e potenziata la dotazione impiantistica generale, sono state rinnovate le attrezzature sanitarie, installate per ciascun posto letto, e realizzati impianti di ventilazione e trattamento dell'aria per assicurare ricambi diversificati e adeguati al tipo di attività che si svolge nei vari ambienti per consentire una gestione contemporanea dell'attività sanitaria quotidiana in parallelo a eventuali situazioni pandemiche future.
In particolare, per garantire una presa in carico ancora più efficiente, rapida e all'avanguardia, anche per la gestione di pazienti critici, fanno ora parte della strumentazione aggiornata: un nuovo ecografo multidisciplinare dotato di sonda lineare, convex e cardiologica; un nuovo elettrocardiografo; un defibrillatore per l'emergenza e dei ventilatori e monitor centralizzati.
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