L’influenza aviaria torna a colpire il Nord Italia e in particolare le zone più vocate all’allevamento e alla produzione avicola.
Alla settimana scorsa erano segnalati 67 focolai in cui è stata confermata la presenza di virus influenzale del sottotipo H5N1 ad alta patogenità (HPAI).
Il ministero della salute segnala delle presenze soprattutto diffuse in Veneto e Lombardia.
La categoria di animali maggiormente colpita continua ad essere quella dei tacchini da carne, ma sono stati coinvolti anche allevamenti di broiler oltreché di galline ovaiole e di quaglie.
Pertanto, informa il Ministero della Salute, è in via di definizione un nuovo dispositivo in fase di elaborazione, con cui la ZUR verrà ampliata oltre i confini della precedente al fine di poter applicare le misure necessarie a contrastare l’ulteriore diffusione della malattia nelle zone indenni della pianura Padana.
La diffusione dei focolai in Lombardia viene seguita con molta attenzione anche da Regione Lombardia al fine di adottare con la massima tempestività le misure più idonee al loro contenimento.
Considerata la recrudescenza dei focolai di influenza aviaria in Veneto ed in Lombardia, il Ministero della Salute ha ridefinito i territori coinvolti e le principali indicazioni operative per farvi fronte.
È pertanto stata istituita una Zona di Ulteriore Restrizione (ZUR) comprendente il territorio di molti Comuni ricadenti nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, per la Lombardia; e per il Veneto le provincie di Verona, Padova, Rovigo, Venezia e Vicenza.
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