Oculistica, un gioiellino.
E' quanto emerso, in occasione della giornata mondiale dedicata alla vista, nell'incontro promosso a Lodi dalla sezione locale dell'Unione Ciechi e Ipovedenti.
Nella sede di via Paolo Gorini, ne hanno parlato il presidente Ennio Landini, il medico oculista al Maggiore di Lodi, Lorenzo Caminada, e Silvana Cesani, delegata dell'amministrazione comunale alle problematiche della salute.
"Siamo forti di una sessantina di soci e cerchiamo di rispondere a tutte le esigenze delle persone cieche o ipovedenti, facendo da punto di riferimento anche ai familiari" ha tenuto a ribadire Landini, ricordando le principali iniziative pubbliche organizzate dall'Unione: dagli incontri dedicati ad illustrare le patologie che interessano l'apparato visivo alle attività di prevenzione nella cura degli occhi.
La parola è passata poi a Lorenzo Caminada che ha illustrato - settore per settore - l'enorme attività svolta dalla struttura pubblica, in grado di assicurare - con una decina di operatori - oltre 31.500 accessi all'anno tra interventi chirurgici, parachirurgici e visite ambulatoriali.
A causa dell'innalzamento dell'età media dei residenti nella provincia di Lodi, la patologia più seguita resta la degenerazione maculare senile, seguita dalla miopia - in particolare per la fascia giovanile e infantile - e dal glaucoma;in quest'ultimo caso, accade spesso che "ci si rivolga al medico quando ormai è difficile intervenire in maniera efficace" ha osservato Caminada.
In generale, c'è una scarsa sensibilità nei confronti della prevenzione delle malattie che riguardano gli occhi, in particolare tra gli stranieri, ancora poco informati sulla gratuità del servizio sanitario pubblico.
Il lavoro eccellente svolto negli ultimi anni dal reparto di oculistica ed i tempi relativamente brevi per veder soddisfatte le proprie esigenze hanno fatto diventare l'oculistica lodigiana punto di riferimento a livello regionale, con molti utenti provenienti dalle province vicine: un gioiellino nel sistema sanitario locale.
"Occorre rilanciare ancora una volta l'attività preventiva" ha confermato Silvana Cesani, incaricata di mettere a punto il Piano della Salute Locale, pensando a nuove iniziative da portare avanti sia nella fascia più giovane della popolazione lodigiana che tra gli anziani.
Due le problematiche emerse: la mancata presa in carico delle persone affette da diabete, malattia che riguarda da vicino la vista, e la formazione degli operatori sanitari che devono prendersi carico di ciechi o ipovedenti.
"Dobbiamo imparare a prenderci cura dei nostri occhi" ha concluso Landini.
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