Nella serata di ieri la Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa, a seguito di intensi e capillari controlli sia in ingresso che in uscita dal territorio nazionale, ha rintracciato un cittadino senegalese ricercato in campo internazionale per omicidio.
Lo straniero si è presentato al controllo passaporti intento ad imbarcarsi su un volo diretto a Dakar esibendo un lasciapassare rilasciato dal Consolato Senegalese (documento che consente di rientrare nel paese di origine).
I poliziotti di frontiera, grazie alla loro professionalità e capacità di riconoscere il profiling del passeggero, ha approfondito, tramite la banca dati, la ricerca con le generalità riportate nel documento di viaggio; si trattava di un vecchio permesso di soggiorno del 2001, mentre il senegalese era destinatario di un provvedimento di espulsione nel 2002.
L’ulteriore interrogazione effettuata nella Banca Dati Schengen (SIS) ha fatto emergere, sotto altre generalità, un mandato di arresto europeo, in quanto lo straniero era ricercato dalle autorità francesi per omicidio. La comparazione della fotografia diffusa dalle autorità francesi ha evidenziato una notevole somiglianza tra l’omicida ricercato ed il passeggero senegalese.
Lo straniero veniva quindi sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici e grazie alla comparazione effettuata dal Servizio Centrale di Polizia Scientifica con le impronte del ricercato, inviate dal collaterale organo di polizia francese, è emerso che il passeggero G.A., senegalese di 45 anni, in partenza per Dakar era proprio l’omicida ricercato dalle autorità francesi e intercettato nel tentativo di fuggire.
Pochi giorni prima, e precisamente la sera del 15 novembre G.A., in un condominio di Aubervilliers, una cittadina della periferia di Parigi, ha accoltellato la ex convivente, una connazionale, colpendola più volte al petto.
La donna, morta per emorragia a causa delle ferite inferte, fù rinvenuta dalla Polizia in una pozza di sangue. L’efferato delitto è stato commesso alla presenza della figlia della donna, una bimba di soli 8 anni che, sentita dagli investigatori, aveva indicato nell’ex convivente della madre, padre del suo piccolo fratellastro, l’autore del fatto.
Dalle indagini emerse che G.A. la sera del 15 si trovava nei pressi dell’abitazione della donna e subito dopo era scappato alla volta di Parigi da dove poi aveva raggiunto l’Olanda. Accertata la fuga l’autorità giudiziaria francese ha emesso il 18 novembre il mandato di arresto europeo.
Lo straniero è stato, quindi, tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA) a disposizione della Corte d’Appello di Milano, autorità giudiziaria competente per l’estradizione.
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