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OPERAZIONE NICHEL

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Mercoledì 30 Novembre 2016

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Nel corso di indagini effettuate dai finanzieri del Gruppo di Mantova in materia di sicurezza prodotti, sono stati sequestrati 1.026.926 articoli di bigiotteria pericolosi per la salute umana, per un valore commerciale pari ad 1.704.802 euro , nonché le relative etichette recanti informazioni non veritiere circa la composizioni dei medesimi beni.

Su delega della locale Procura, sono state effettuate le perquisizioni in 4 punti vendita, gestiti da soggetti di nazionalità cinese, situati nelle province di Padova e, prevalentemente, Roma, che hanno portato al sequestro dei monili citati.

L’attività di servizio costituisce il naturale prosieguo dell’attività effettuata dalle Fiamme Gialle virgiliane nel mese di ottobre e che aveva portato al sequestro complessivo di oltre 1.100.000 pezzi presso 21 punti vendita e domicili fiscali situati in diverse province italiane, scaturita da un controllo, effettuato nel novembre 2015 presso un esercizio commerciale nella provincia virgiliana, gestito da un imprenditore di etnia cinese.

In tale occasione, era stato operato un sequestro di oltre 10.000 prodotti di bigiotteria (destinati soprattutto ad una clientela giovanile) sprovvisti dell’apposita etichettatura riportante le indicazioni a tutela dei consumatori.

Le analisi eseguite sui monili sequestrati hanno confermato la pericolosità per la salute umana di questi prodotti; in particolare, è stata riscontrata la presenza di una concentrazione di metalli, quali il cadmio e il nichel, notevolmente superiore - fino a 800 volte - al limite consentito dalla normativa di settore.

Le indagini hanno permesso di identificare tutti i soggetti economici appartenenti alla filiera commerciale dei prodotti di bigiotteria tossici e segnalare alla Procura della Repubblica il commerciante di origine cinese, per aver posto in commercio prodotti pericolosi e per frode nell’esercizio del commercio, in quanto, fra l’altro, i beni risultavano posti in vendita con le etichette recanti diciture quali “senza cadmio”, “senza nichel” o “nichel free”.

Per i fatti accertati, verranno inoltre interessate le Camera di Commercio competenti per territorio per l’irrogazione delle dovute sanzioni previste per gli illeciti amministrativi previsti dal Codice del Consumo. 

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