La Polizia di Stato di Como, nel pomeriggio di ieri, ha sorpreso 6 persone, in una zona boschiva di Cermenate, intente ad iniziare una simulazione di guerra con armi ad aria compressa.
Ad organizzarla sarebbe stato un ventottenne di Rovellasca, indagato per non aver comunicato alla Autorità di Pubblica Sicurezza nulla di quanto stava accadendo.
Denunciato alla Procura, dovrà anche rispondere del possesso di uno strumento atto ad offendere privo del tappo rosso obbligatorio – una replica fedele di un AK-47 -. Assieme a lui, sono stati indagati per la medesima violazione della legge sulle armi, anche un ventenne di Saronno (VA), un quarantunenne di Milano, un trentanovenne di Bresso (MI), un quarantasettenne sassarese domiciliato a Milano ed un diciassettenne di Rovello Porro (CO). Tutti avevano al seguito un fucile d’assalto privo del tappo rosso regolamentare.
L'indagine della Polizia di Stato ha avuto inizio dalla pubblicazione sui social dell’evento, dettaglio non passato inosservato agli esperti della Questura che hanno deciso di fare una verifica.
Giunti nel bosco di Cermenate, hanno sorpreso i sei uomini tutti travestiti da soldato, con elmetti e divise mimetiche e tutti armati con repliche di fucili d’assalto.
Fermata la gara ancora prima che iniziasse, sono stati portati in Questura e denunciati.
Il diciassettenne è stato riaffidato ad uno dei genitori e le repliche delle armi sono state sequestrate.
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