Un ventunenne bustese, indagato per atti persecutori nei confronti della sua fidanzata 15enne, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Durante la scorsa primavera i due, iscritti nella medesima scuola, si sono frequentati per qualche mese, fino a quando la ragazza decide di non proseguire la relazione sentimentale. Il giovane, che intanto si è diplomato e lavora, non riesce ad accettare il rifiuto della ragazza e comincia così a seguirla ovunque: al bar che frequentavano con gli amici, alla stazione dei treni al ritorno da scuola, sotto casa sua e persino a scuola, dove entra a cercarla nonostante non possa più entrare in quell’istituto, essendosi già diplomato.
La sua ossessione è tale che lascia il lavoro per poterla seguire, la cerca, la chiama continuamente, le invia messaggi. Il ragazzo è talmente ossessionato che si incide con una lama sul braccio il nome dell’amata e si sfregia l’altro a testimoniare la propria disperazione.
I genitori della ragazza tentano di proteggerla accompagnandola a scuola e riprendendola alla fine delle lezioni. Tentano di parlare sia con lui che con la sua famiglia, senza successo. Decidono quindi di procedere con la denuncia.
Le indagini condotte dagli agenti del commissariato e coordinate dalla Procura di Busto Arsizio confermano l’azione persecutoria messa in atto dal ventunenne bustese. Vengono sentiti diversi testimoni, dai professori della scuola fino agli amici della giovane. Ad inchiodarlo anche i suoi messaggi.
Vista la potenziale pericolosità del giovane, per sé e per gli altri, il GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha sottoposto il ventunenne al divieto di avvicinamento alla giovane e a tutti i luoghi da lei frequentati, oltre al divieto di comunicare con lei con ogni mezzo. Nel frattempo il giovane sarà seguito dai servizi sociali.
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