Presentata a Palazzo Pirelli la prima flebo elettronica, un dispositivo intelligente che consente una grande innovazione delle terapie infusionali per migliorare la qualità di vita dei pazienti, incrementare cure sempre più personalizzate e l'efficacia del sistema sanitario.
All'appuntamento, durante il quale è stata eseguita una dimostrazione di utilizzo del dispositivo, sono intervenuti, insieme all'assessore Fabrizio Sala, il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, Alessandro Venturi, e il Rettore dell'Università di Pavia, Francesco Svelto.
Il Progetto è finanziato all'interno del bando 'Call Hub Ricerca e Innovazione' promosso dall'assessore alla Ricerca della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, e mira allo sviluppo di tecnologie e dispositivi 'intelligenti' per l'infusione, portatili, estremamente precisi e affidabili per un'assistenza clinica sempre più personalizzata, tempestiva, monitorata ed efficace, sia in regime ospedaliero che al domicilio del paziente.
Miglioramento della qualità della vita dei pazienti, benefici al sistema sanitario, ma non solo. La visione è anche quella di creare il primo Hub internazionale per la fluidica per le Scienze della Vita.
'Digital Smart Fluidics' l'acronimo di questo progetto che ha come capofila l'azienda milanese Fluid-o-Tech e un partenariato composto dalla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, l'Università di Pavia e le aziende MC2, Sidam, PRIMA Lab.
Il valore complessivo del progetto è circa di 7,7 milioni di euro di cui 3,3 da Regione Lombardia grazie ai fondi POR FESR 2014-2020.
I quattro principali ambiti applicativi del progetto sono degenza in reparto, nutrizione artificiale, chemioterapia e terapie nella fase di palliazione e rianimazione.
E' innovativo l'utilizzo di una serie di tecnologie per il controllo e il dosaggio dei farmaci, a cui si aggiunge anche la gestione da remoto. Quest'ultima funzione permette di fatto di poter realizzare dispositivi di più semplici da utilizzare e di poter spostare la terapia dall'interno all'esterno degli ospedali. Un risultato possibile grazie anche all'uso di interfacce interattive e alla possibilità di collegarsi con altri dispositivi di uso comune, come uno smartphone, per lo scambio di dati.
Ne deriva un incremento della qualità della prestazione erogata, della personalizzazione del trattamento e la possibilità di erogarlo anche nelle case, con la conseguenza di una riduzione dei costi della sanità.
La tecnologia applicata e utilizzata per questo progetto potrebbe essere utilizzata anche nell'ambito della terapia intensiva e comporterà un notevole miglioramento nella gestione dei pazienti dal momento che potrà essere garantita la distanza fra il personale sanitario e il paziente, evitando così occasioni di contatto che potrebbero creare terreno fertile per infezioni o contagi.
I vantaggi sono quindi la precisione, il controllo da remoto, l'affidabilità, la sicurezza; questo comporta un maggior comfort del paziente anche in caso di terapie che durano molte ore.
l Progetto prevede anche lo sviluppo un centro di competenza nell'ambito della fluidica digitale caratterizzato da un network di laboratori d'eccellenza in grado di sviluppare ingegneria per il Life Science, a disposizione delle aziende, delle strutture sanitarie e degli utilizzatori finali: medici, pazienti e caregiver. Lo sviluppo di questa piattaforma fluidica per le Scienze della Vita avrà infatti un forte impatto sul territorio e potrà favorire con maggiore efficacia la territorialità delle cure, generando risparmi sulla sanità lombarda e migliorando la vita dei pazienti.
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