Nel corso del 2021, i costi a carico delle aziende agricole per produrre un litro di latte nelle loro stalle si sono assestati attorno ai 46 centesimi.
Lo ha sancito Ismea, l’Istituto per i servizi al mercato del settore agro-alimentare, elaborando i dati a disposizione sui costi produttivi, mangimi soprattutto.
Complessivamente, sono lievitati in un anno di ben il 7,4%, mentre nello stesso periodo il prezzo conferito agli allevatori per il latte prodotto è salito soltanto del 2,9%.
Anche l’ultimo protocollo d’intesa con le aziende di trasformazione e con la grande distribuzione organizzata ha portato ad un aumento di soli 4 centesimi al litro, per un prezzo massimo fissato a 41 centesimi al litro.
“Sta in questa differenza sostanziale la necessità di adeguare il prezzo del latte da assegnare alle aziende agricole” ribadisce il Commissario di Confagricoltura Milano, Lodi, Monza Brianza, Luciano Nieto, alla vigilia del ‘Tavolo del Latte’ convocato dall’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi.
“Le nostre aziende stanno producendo latte sotto costo da troppo tempo e la situazione sta diventando insostenibile” conferma il Commissario ricordando che proprio venerdì scorso gli allevatori lombardi, tra i quali una delegazione del Lodigiano e del Milanese, hanno dato vita a Cremona ad un presidio di protesta per richiamare l’attenzione di tutti sulla situazione in cui versa il settore lattiero.
“Chiediamo che si arrivi al più presto ad un prezzo più equo, altrimenti saranno molti gli allevamenti a correre il rischio di una chiusura dalle conseguenze gravi per tutte le produzioni agro-alimentari che fanno riferimento alla qualità del latte conferito alle aziende di trasformazione” conclude Nieto.
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