Hanno deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti lodigiani i cinque operai accusati del deragliamento della motrice del Frecciarossa a Livraga.
Ieri fino a tarda sera nella sede della Polfer di Piacenza hanno ricostruito nei minimi dettagli il lavoro eseguito sulla linea ad alta velocità, assistiti dagli avvocati messi a disposizione da Rete Ferroviaria.
Secondo loro, avrebbero fatto tutto come richiesto dalle procedure per questo tipo di interventi.
Sta di fatto, però, che lo scambio che ha provocato l'incidente costato la vita a due macchinisti ed il ferimento di una trentina di passeggeri si trovava in posizione anomala, scollegato dalla rete di controllo dell'alta velocità.
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