I finanzieri del Gruppo Sesto San Giovanni, in attuazione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Monza, hanno eseguito, su delega della Procura della Repubblica di Monza, il sequestro di quote di 14 immobili e di un veicolo sportivo, per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro, nei confronti di due soggetti responsabili, a diverso titolo, di emissione di fatture per operazioni inesistenti, di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, di omessa dichiarazione e di riciclaggio.
Il servizio trae origine dall’esecuzione di una verifica fiscale nei confronti di un professionista, nonché già dirigente, sino al 2015, di una Cooperativa edilizia edificatrice, il quale, utilizzando una partita IVA cessata negli anni Novanta, era riuscito ad occultare al Fisco redditi per oltre un milione di euro che erano stati reinvestiti dalla propria compagna nell’acquisto di diversi immobili a Milano e nella provincia di Lucca nonché di un auto sportiva.
Dalla compiuta ricostruzione dei fatti eseguita dai militari operanti nell’ambito di specifica delega emessa dalla Procura della Repubblica di Monza, emergeva che il professionista aveva emesso, nel lasso temporale dal 2010 al 2015, fatture per operazioni inesistenti nei confronti di diverse imprese e di un soggetto titolare di partita IVA, che di fatto celavano proventi illeciti e servivano per giustificare il pagamento di “tangenti” dirette ad assicurare ai destinatari delle fatture l’ottenimento e quindi l’assegnazione di lavori in appalto dalla suddetta e ignara Cooperativa per venti milioni di euro, circostanza incidente sia sul livello di libera concorrenza tra le aziende sia per i riflessi economici negativi sui bilanci dell’entità giuridica e indirettamente sugli stessi soci di quest’ultima.
Infatti, la carica rivestita dal professionista all’interno della citata Cooperativa implicava la pianificazione, l’avvio e la predisposizione dei bandi relativi alle realizzazione delle opere per il recupero del patrimonio edilizio della medesima società edificatrice. Col provvedimento del Tribunale di Monza – Ufficio G.I.P. si è quindi proceduto al sequestro preventivo dei beni fittiziamente intestati alla compagna del professionista nonché di quote di altri immobili posseduti da quest’ultimo e insistenti nella provincia di Brescia.
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