Era il 5 maggio scorso quando, all’interno del padiglione universitario dell’ospedale Sacco di Milano, veniva aggredito da due uomini un inserviente, puntandogli una pistola alla testa per farsi consegnare il cellulare e le chiavi di alcuni uffici dell’ospedale.
Una volta fatto accesso alle varie stanze del padiglione, i due avevano poi forzato un distributore automatico di bevande al fine di impossessarsi del denaro contenuto all’interno e avevano asportato alcuni computer prima di allontanarsi facendo perdere le loro tracce.
La vittima aveva subito contattato le forze dell'ordine e formalizzato la denuncia a seguito della quale i poliziotti del commissariato Quarto Oggiaro avevano avviato una complessa attività d’indagine visionando immagini del circuito di videosorveglianza e sentendo testimoni.
Grazie a tali attività e alle risultanze del sopralluogo della Polizia Scientifica, era stato ricostruito il percorso effettuato dai due uomini, identificati.
Ora, dopo l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale milanese, un quarantaseienne presunto responsabile della rapina è stato posto a disposizione dei magistrati; qualche giorno dopo anche il complice di 51 anni, latitante senza fissa dimora, è stato individuato all’interno del bosco di Rogoredo dove si nascondeva da giorni.
Sono tuttora in corso approfondimenti investigativi su una ulteriore rapina a mano armata e un furto avvenuti nella medesima giornata presso un’abitazione privata a poca distanza dall’Ospedale Sacco, sempre ad opera di due persone.
Era ricoverato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, per...
E' accaduto nel Cremonese; le forze dell’ordine stanno...
Un uomo di 57 anni di Vescovato ha improvvisamente perso...