È nato il progetto 'Life Climax Po', cofinanziato da programma Life dell'Unione Europea, per rendere smart la gestione delle risorse idriche del bacino del Po.
Il progetto ha l'obiettivo di identificare, sviluppare e attuare attività e pratiche che promuovono l'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione 'climaticamente intelligente' delle risorse idriche.
Capofila è l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. I partner sono invece 21; tra questi ci sono Regione Lombardia, Ersaf, Arpa e Aipo. Il programma si sviluppa nell'arco di 9 anni e ha un costo complessivo di quasi 18 milioni di euro. Regione Lombardia partecipa con un finanziamento di 2.543.450 euro.
Il distretto del bacino del fiume Po è stato infatti individuato come un'area pilota per l'adattamento climatico e le conseguenti sfide ambientali. Il progetto è in linea quindi con la Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
L'area ha un'estensione di 87.000 chilometri quadrati con oltre 3 milioni di ettari di superficie agricola, 684 siti Natura 2000 (il principale strumento messo in campo dall'Unione Europea per la conservazione della biodiversità) e 420 aree naturali protette locali, regionali e nazionali. Comprende 8 regioni: Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, la Provincia autonoma di Trento e parte del territorio francese e svizzero. Fornisce inoltre il 55% della produzione idroelettrica nazionale.
Uno degli interventi più importanti previsti da Life Climax Po riguarda la riqualificazione fluviale e la mitigazione dei rischi idraulici del fiume Lambro nei comuni di Milano e Melegnano. Lo stanziamento regionale è di 1.680.000 euro
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