Dalle prime ore di questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale di Varese stanno dando esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di 7 soggetti (di cui 5 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), assieme a sequestri di beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 18 milioni di euro.
Una ventina di perquisizioni sono, altresì, in corso tra l’Italia e la Svizzera. Le indagini hanno consentito, dopo un anno di attività, di disarticolare un’organizzazione criminale internazionale, con basi in Italia, Lussemburgo, Svizzera, Caraibi e Londra, e dedita alla truffa aggravata, appropriazione indebita, abusiva attività finanziaria e bancaria, sollecitazione e raccolta abusiva del risparmio, ostacolo alle funzioni di vigilanza, riciclaggio, autoriciclaggio, circonvenzione di incapaci, falso in atti e sostituzione di persona.
Gli esiti investigativi hanno portato alla luce un sodalizio criminale, concepito e strutturato da Domenico Giannini (italiano emigrato a Lugano, già residente nel varesotto) e Fabio La Rosa (broker finanziario e impresario residente a Santo Domingo, con doppia cittadinanza americana e italiana), i quali, attraverso una vasta rete di collaboratori, hanno indotto oltre 200 privati risparmiatori ed investitori ad impegnare cospicue provviste di denaro (circa 20 milioni di euro), in un “progetto” immobiliare denominato “PUERTO AZUL”, teso alla realizzazione di un complesso turistico alberghiero extra lusso “8 stelle”.
La realizzazione del progetto è divenuta ancora più ambiziosa, trasferita nell’atollo “Blue Hole” ubicato al largo delle coste del Belize. Invero, l'isola sulle non è di proprietà della PUERTO AZUL INTERNATIONAL HOLDING Corp. (con sede nelle Bahamas), nonostante i promotori ed i contratti utilizzati per la raccolta fondi affermassero il contrario, né mai le ville avrebbero potuto essere costruite in quanto la zona è assolutamente inedificabile poiché soggetta a rigorosa tutela ambientale.
Il castello truffaldino si è avvalso di roboanti eventi propagandistici e del coinvolgimento, tramite il noto manager Oscar Generale, di stars hollywoodiane ed artisti internazionali, del calibro di John TRAVOLTA e Andrea BOCELLI, la cui immagine è stata strumentalizzata a loro insaputa.
Tra le false garanzie utilizzate per accreditare la serietà del progetto propagandato, spicca quella costituita dal capitale sociale della PUERTO AZUL INTERNATIONAL HOLDING Corp., indicato fantomaticamente in 1 miliardo di dollari, che non è mai stato versato ma semplicemente “prospettato”.
Al fine di incidere concretamente e tempestivamente sulla grave e diffusa attività criminale scoperta, oltre ad individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili, in esecuzione dei decreti di sequestro per un valore di oltre 18 milioni di euro, sono state sottratti 26 immobili, 27 terreni, quote societarie di 10 imprese, 6 autovetture e 18 conti correnti.
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