Le attività di ristorazione continuano a subire forti restrizioni legate alle limitazioni di orario con possibilità di solo asporto e consegna a domicilio. Una situazione che mette a dura prova il settore, già profondamente segnato dalla prima ondata dell’emergenza, con un forte incremento del numero di cessazioni e pesanti perdite di fatturato.
Questo determina conseguenze negative su tutta la filiera agroalimentare, cui si collega il destino di circa quattro milioni di posti di lavoro: si stima che l’invenduto concernente soltanto vini ed alimenti abbia raggiunto, lo scorso anno, un valore pari a 9,6 miliardi di euro.
L'associazione nazionale Casartigiani, a cui l'Unione Artigiani e Imprese di Lodi aderisce, ha redatto un documento contenente le “Proposte per la riapertura delle attività di ristorazione”, per sollecitare il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico a consentire la riapertura in sicurezza delle attività di ristorazione. L’evidenza epidemiologica non consente infatti di imputare a bar e ristoranti la trasmissione del virus, che è rimasta a livelli particolarmente elevati anche da prima di Natale, da quando queste attività sono praticamente chiuse.
Nel frattempo, i ristori e i sostegni per il settore sono stati del tutto inadeguati a compensare le perdite subite e il blocco dei licenziamenti nasconde una realtà ben più amara che purtroppo costringerà molte imprese a chiudere. Chiediamo che venga fatto ogni sforzo per evitare il punto di non ritorno.
Rimarchiamo, parallelamente, la necessità di imprimere una forte accelerazione alla campagna di vaccinazione secondo le priorità e le regole disposte con il Piano nazionale. Auspichiamo infatti che, terminata quanto prima la vaccinazione delle fasce a rischio, si possa prestare particolare attenzione anche agli addetti (titolari e personale) delle categorie economiche come la ristorazione che hanno subito le maggiori restrizioni.
“La richiesta che l'Unione Artigiani, nell'ambito di Casartigiani, rivolge al Governo è semplice – commenta il segretario Mauro Sangalli -: chiediamo che sia portato avanti ogni sforzo possibile affinché le imprese del settore della ristorazione possano al più presto riprendere la loro attività, nel totale rispetto delle norme di sicurezza e delle procedure di prevenzione della diffusione del Covid-19 previste”.
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