Incidenti stradali, che procurano purtroppo non solo ingenti danni materiali, ma sovente anche danni inaccettabili ed irreparabili alle persone; effetti devastanti sulle colture; crescenti problemi di ordine sanitario per la facilitata diffusione di malattie.
Sono questi i preoccupanti e drammatici effetti derivanti dell’incontrollata ed incontrollabile presenza degli ungulati, ed in particolare del cinghiale, fin dentro gli agglomerati urbani.
Lo evidenzia Confagricoltura Lombardia che chiede l’adozione di urgenti e non più rinviabili interventi finalizzati a ricondurre le consistenze di tali popolazioni selvatiche entro accettabili livelli di sostenibilità territoriale ed ambientale.
“L’incremento incontrollato della popolazione di ungulati – rimarca l’organizzazione degli imprenditori agricoli - oltre ad essere motivo d’alterazione dell’ecosistema e quindi di compromissione della presenza delle altre specie autoctone, è sempre più causa di gravissimi danni alle attività agricole provocati dal massiccio sconfinamento di tali specie verso aree vocate e ad alta produttività.
In vista della Conferenza Stato Regioni che si accinge a ridefinire alcuni passaggi della normativa sugli indennizzi dei danni alle culture agricole, Confagricoltura Lombardia chiede che da un lato ci si adoperi a superare le limitazioni europee all’integrale risarcimento dei danni subiti ed ad armonizzare e semplificare le procedure, e che dall’altro si pongano le basi normative per un effettivo contenimento delle popolazioni selvatiche in rapporto alla sostenibilità territoriale, anche a garanzia dell’incolumità pubblica.
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